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Le qualità dei lupi

Nelle tradizioni native americane, si dice che il Lupo sia un “insegnante”. Gli uomini hanno seguito il Lupo per millenni, studiando le sue tecniche di caccia, imparando dalla sua struttura sociale. Il Lupo è un alleato di Sirio, la stella del Cane, ed in molte culture (non solo native americane, ma anche tra gli aborigeni dell’Australia e i Dogon africani) si dice che i nostri antenati ed i nostri maestri vengano da lì. Il Lupo ha molto da insegnare, se solo ci soffermiamo ad ascoltare. Il Lupo corrisponde alle energie lunari, ci insegna a rispettare le nostre emozioni e i nostri bisogni subconsci. Il rispetto della vita selvaggia della nostra natura animale, e la volontà di fronteggiare le ombre dentro di noi, è un imperativo per le persone del Lupo. Fidatevi della natura incontaminata del vostro Sè Lupo/Bambino.Dal momento che la Luna domina le percezioni psichiche, le persone del Lupo dovrebbero lavorare per imparare a fidarsi del loro intuito e dei loro fabbisogni psichici, ad ascoltare la loro piccola voce interiore. La natura comunitaria della cultura e della caccia del Lupo ci aiutano ad imparare a cooperare per raggiungere un obiettivo. Le persone del Lupo sanno fare un ottimo “gioco di squadra” e sono estremamente leali a coloro che considerano parte del loro branco. Spesso hanno spiccate qualità da leader, ma in ogni caso devono spesso imparare a controllare la loro tendenza di “dominazione sociale”. Come predatore, il Lupo caccia i capi malati o più deboli all’interno di una mandria. I Lupi sovente capiscono al volo quando una situazione è “malsana” e si adoperano per cambiarla. E’ importante che imparino a dirigere le circostanze in maniera delicata, senza stravolgere gli altri, o il branco potrebbe rivoltarsi loro contro. La capacità del Lupo di comunicare suggerisce che le persone del Lupo dovrebbero imparare ad utilizzare la forza della propria voce, ed essere consapevoli del linguaggio del loro corpo. Quando si ha a che fare con delle persone del Lupo, ascoltare le sfumature del loro tono vocale e osservare le loro movenze può essere d’aiuto per comprenderli. I Lupi spesso diventano eccellenti bardi e cantastorie.


Il rituale è molto importante per i Lupi. Sia i piccoli rituali della vita quotidiana, sia i grandiosi riti dell’ululare alla luna. Qualunque siano le loro credenze spirituali, le persone del Lupo si sentiranno più in sintonia onorando la forza vitale. Per comprendere i simboli legati al totem del Lupo, bisogna prima comprendere il suo cuore. Questo richiede del tempo, perché il Lupo deve superare molti falsi stereotipi, preconcetti e malintesi. Alcuni tratti che accompagnano i simboli del totem del Lupo sono:

Intelligenza

Arguzia

Comunicazione

Amicizia

Lealtà

Generosità

Compassione

Niente a che vedere con il ritratto di ferocia e terrore, il Lupo è una creatura con un forte senso di lealtà e forza. Un altro preconcetto errato è quello del “lupo solitario”. Al contrario, il Lupo è in realtà una creatura sociale, amichevole, e gregaria. Il Lupo è un incredibile comunicatore. Usando il tocco, i movimenti del corpo, il contatto visivo assieme a molte espressioni vocali complesse, il Lupo si fa comprendere molto chiaramente. Coloro che portano i segni del totem del Lupo hanno le stesse inclinazioni – sono espressivi sia a voce che nelle movenze. Chi ha il Lupo come animale totem è naturalmente portato all’eloquenza, ed ha il pallino per la scrittura creativa. I segni del totem del Lupo appartengono a coloro che davvero capiscono la profondità della passione che è propria di questa nobile creatura. Il Lupo rappresenta una fede profonda, ed una profonda comprensione. Inoltre il Lupo possiede un intelletto acuto, ed è stato osservato mentre applicava elaborate strategie di caccia, di stanziamento e migrazione. Nella storia, il totem del Lupo appare assieme ai fondatori di Roma, Romolo e Remo. La leggenda narra che i due fratelli furono allevati ed allattati da una lupa. Nella mitologia nordica, il Lupo è simbolo di vittoria quando è montato da Odino e dalle Valkirie sul campo di battaglia.


Come simbolo celtico, il Lupo era una sorgente di potere lunare. La tradizione celtica dice che il Lupo bracca il sole e lo divora ad ogni tramonto per permettere l’avanzata del potere della luna. In Asia, il lupo sorveglia le porte che danno l’accesso ai regni celesti. Si dice anche che sia annoverato fra gli antenati di Genghis Khan.

Mitologia del Lupo


Cacciati fino al limite dell’estinzione. Indipendenti ma dotati di grande spirito di branco. Capaci di adattarsi agli habitat più difficili. Cacciatori intelligenti e spietati. Fedeli e protettivi verso i cuccioli e i vecchi. I Lupi sono oggi animali simboli della natura, da salvare.

Il lupo può raggiungere l’età massima di 20-25 anni e, se raccolto da cucciolo, è un animale addomesticabile. E’ un predatore naturale, caccia in gruppo di tre o quattro elementi, adottando tecniche differenti adatte alle diverse situazioni, dimostrando un’ “intelligenza” ed una forza istintiva fuori del comune, paragonabile ai metodi di caccia usati dagli uomini primitivi. Può aggredire animali molto più grandi, come bovini, cervi, alci, cavalli, soprattutto in inverno o in occasione dello svezzamento della prole, ovvero quando la scarsità di cibo lo rende più che mai feroce. La sua tecnica di caccia, generalmente si esplica nello studiare la preda, attaccarla e ucciderla, divorarla e fuggire. Il timore riversato per secoli sul lupo dagli uomini, è reciproco. La paura del lupo da parte dell’uomo è stata ben descritta, sebbene in modo emozionante, nei racconti di Kipling.Qui, un ragazzo adottato e svezzato da un branco di lupi, riusciva a dominare gli animali con lo sguardo, mentre fuggiva alla vista degli uomini. Nella Grecia antica, esisteva una città, Licopodi, nella quale erano condotti i licantropi e ivi rinserrati, nella convinzione che potessero recare danno alla comunità. E’ detto che il lupo era considerato animale sacro ad Apollo: come il lupo esce dal bosco, e la luce dall’ombra, così Apollo sorge dalla notte, quasi come il figlio delle tenebre, e porta la luce, l’ispirazione, l’armonia. La leggenda degli uomini-lupo si protrasse fino al MedioEvo e si pensa che questo mito provenga forse da antichissimi riti cannibaleschi. Peraltro nei paesi germanici sorse una vastissima letteratura sui cosiddetti “lupi mannari” e, nelle popolazioni latine, quella dell’uomo “versipelle”, un personaggio demoniaco provvisto sottopelle di pelo di lupo, pelo che poteva fargli assumere l’aspetto di un enorme animale. Ciò nonostante il lupo è rimasto nell’immaginario infantile come figura che incute timore. Ai bambini ancor oggi è paventata la figura dell’animale come una sorta di spauracchio, figura presente anche nella letteratura favolistica che lo presenta come elemento negativo da evitare e possibilmente da uccidere (cfr. “Cappuccetto Rosso”) e da esorcizzare. Clinicamente si considera che è forse a causa di un meccanismo mentale atavico che la figura del lupo possa esercitare, su talune personalità nevrotiche, un’oscura attrattiva le cui caratteristiche psicologiche si evidenziano in un misto continuo di aggressività, slancio, entusiasmo, forza, tenerezza, depressione, malinconia e senso di fallimento che si alternano senza sosta. Tale sindrome è stata per secoli ritenuta opera di forze demoniache e per questo la figura del lupo fu associata spesso a quella del demonio. Il lupo non è nè angelo, nè demone, ma è un predatore che cerca di sopravvivere. Difatti per “licantropia” s’intende a tutt’oggi una forma di pazzia spesso furiosa, per cui il malato diventa preda di un desiderio irrefrenabile di urlare, di mordere, di rifugiarsi in luoghi solitari, secondo il comportamento naturale del lupo. Animale iperboreo, il lupo incarna inoltre la luce primordiale originale, lo si ritrova infatti al centro di tutte le tradizioni nordiche, è l’animale che vede di notte, infatti i suoi occhi al buio sono luminosissimi. Il lupo, per meglio dire il suo simbolo, è entrato a far parte anche delle leggende dei popoli del Nord Europa; nelle regioni siberiane esso rappresenta la fecondità (Marte, il fallo); per i Mongoli è l’antenato del conquistatore Gengis Kan. Il lupo bianco Fenrir fu associato, nei paesi scandinavi arcaici, al dio della vittoria Tyr, ed alla di lui runa Taiwaz. A questo dio nordico, al lupo fu attribuito anche un significato magico, giacché essendo stato incatenato dagli dei in tre occasioni – altre fonti riportano nove volte – sarebbe sempre riuscito a liberarsi dalle catene di ferro con le quali era legato.

L’ultima volta però Odino, re degli dèi, che sapeva trasfondere il coraggio dei lupi nei soldati degli eserciti da lui protetti, riuscì a legare Fenrir con la catena Gleipnir fabbricata da un elfo della terra con differenti materiali. Proseguendo nell’osservazione mitica del Lupo, osserviamo che secondo l’Astrologia Tradizionale, quest’animale è posto sotto l’influenza di Marte e di Saturno. Altri appunti e curiosità sul lupo: in Egitto viene rappresentato sotto vesti guerriere, come Anubis, mentre in Etiopia si dice che vi sia una razza di lupi con criniera fulva che quando corrono, sembra che volino tanto sono spettacolari nella corsa. Al solstizio d’inverno il loro pelame è folto, al solstizio d’estate il loro corpo è completamente privo di pelo. Gli Etiopi hanno chiamato questo animale theas. Ed infine non dimentichiamo il lupo, o meglio la lupa, che allattò Romolo e Remo, fondatori di Roma, simbolo della nostra italianità.

Carta dei diritti del lupo

Diritto alla vita :
Come ogni altro animale i lupi hanno diritto a non essere perseguitati e di vivere in modo dignitoso tutta la loro vita.

Diritto a mangiare selvaggina :
Mangiare animali selvatici è un suo diritto di natura, gli uomini devono prima di tutto garantire che sia sufficiente.

Diritto all’habitat naturale :
I lupi come ogni animale selvatico hanno diritto di vivere liberi in ambiente selvaggio.

Diritto a una corretta informazione :
Gli uomini non possono diffamare il lupo senza conoscere le sue vere abitudini.

Diritto al riconoscimento del suo vero ruolo :
Gli uomini devono  riconoscere che il lupo è indispensabile per un ambiente più sano ed equilibrato.

Diritto alla tana :
Il lupo ha diritto ad una tana sicura e inviolata dagli umani.

Diritto all’istruzione :
Anche il lupo ha diritto di sapere che alcune cose non si possono fare, per esempio gli animali domestici non vanno toccati e gli uomini devono dirlo con cani da guardiania e adeguati recinti.

Diritto alla famiglia :
Avere una famiglia sana e ben nutrita è un diritto naturale del lupo.

Diritto al silenzio :
Le infrastrutture e Le grandi vie di comunicazioni degli uomini devono tener conto dei territori storici del lupo.

Diritto alla privacy :
Il lupo ha diritto di vivere in assoluta libertà con la garanzia della inviolabilità della sua privacy, anche fotografi e reporter devono mantenere le dovute distanze.

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I Lupi non sono cattivi

Voglio proporvi questo bellissimo video per sensibilizzare il vostro cuore e la vostra anima verso questo splendido e generoso animale. Spero vivamente che dopo aver guardato questo video, chi ha la convinzione che i lupi sono cattivi si ricreda.Lasciamoli in pace!!! La terra è talmente grande che c’è posto per tutti …anche per loro… Possiamo sopravvivere lo stesso anche facendo a meno di una pelliccia, facendo a meno del fanatismo di aver catturato un lupo…e possiamo anche fare a meno di qualche pecorella… dato che sono molti di più gli agnelli uccisi dai pastori (dunque dalla mano dell’uomo) rispetto a quelli uccisi dai lupi per sopravvivenza!!!

CITAZIONE :
“Il mondo ha bisogno del sentimento di orizzonti inesplorati, dei misteri degli spazi selvaggi.
Ha bisogno di un luogo dove i lupi compaiono al margine del bosco, non appena cala la sera, perché un ambiente capace di produrre un lupo é un ambiente sano, forte, perfetto”.

(G. Weeden)

Buona Pasqua

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Auguriamo a Tutti una Felice e Serena Pasqua

I segni della sua presenza


Orme
E’ possibile avvistare le sue grandi orme sui terreni fangosi o sulla neve. Sono simili a quelle dei cani selvatici, ma sono riconoscibili dalle dimensioni di strette (circa 6 cm), e più lunghe (9-10 cm); si notano inoltre i segni di unghie appuntite e regolari.

Escrementi
Il lupo demarca il suo territorio con gli escrementi che sono generalmente deposti su grandi massi o all’incrocio dei sentieri.

Prede
In natura è possibile trovare i resti delle sue prede azzannate alla gola e uccise per soffocamento.

Ciuffi di peli
Il ritrovamento di piccoli ciuffi di pelo del mantello del lupo, il cui colore varia a seconda della stagione,sono un altro segnale del suo passaggio.

Nascono 4-6 cuccioli per parto

Il lupo raggiunge la maturità sessuale intorno ai due anni d’età. L’accoppiamento avviene da dicembre a marzo. La gestazione dura circa 57-63 giorni dopo i quali la femmina partorisce dai 4 a 6 cuccioli alla volta. Il parto avviene sempre in una tana opportunamente scavata nel terreno o ricavata nelle rocce. I piccoli aprono gli occhi do 11-12 giorni e fino ai 35-45 giorni di vita si nutrono del latte materno. In seguito l’alimentazione è integrata con la carne premasticata e semidigerita dei genitori, poi rigurgitata e somministrata ai piccoli. A 3-4 mesi di vita sono in grado di masticare la carne, ma è solo dopo i 6 mesi che impareranno dai genitori a cacciare le prede. A un anno sono completamente autonomi e la scelta di allontanarsi dal branco di origine è legata alla disponibilità alimentare o all’esigenza di trovare una femmina. Il lupo è un animale che caccia in branco di notte con grande astuzia. Si avvicina alla preda senza mostrarsi e quando questa fugge la rincorre velocemente anche per centinaia di metri. Il lupo uccide le sue prede, i corsa, afferrandole al collo o alla nuca.

Un animale che vive in branco

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Il lupo vive all’interno di un branco le cui dimensioni dipendono dalla disponibilità di prede e di spazio. In Italia, dove le grandi prede sono scomparse per la caccia, i branchi sono composti da nuclei famigliari che ogni anno si dividono per poi costituirsi l’anno successivo con l’arrivo dei cuccioli Nelle aree dove sono stati reintrodotti grossi ungulati selvatici (cerci e caprioli) è possibile osservare branchi di 6-7 individui adulti; solo nel Nord America, dove gli spazi son più ampi, vivono gruppi di 22-23 lupi. La struttura sociale del branco si basa su una precisa gerarchia in cui domina il maschio seguito dalla femmina dominante del gruppo e poi dai giovani lupi e dai piccoli. I componenti del branco cacciano, allevano i piccoli e difendono il territorio collaborando fra loro: ogni individuo ha un preciso ruolo che si manifesta in termini d’iniziativa (caccia, difesa del territorio) e di privilegio (nel riprodursi e nel mangiare).

Le istituzioni che lo difendono

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Il lupo è protetto in Europa dalla Convenzione di Berna (che si occupa dal 1979 della conservazione delle piante e degli animali selvatici europei). Vi sono tuttavia paesi europei (Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Spagna e Turchia), che pur avendo sottoscritto la Convenzione di Berna, non lo proteggono. A livello mondiale il lupo è protetto dal Cites (Convenzione stipulata nel 1973 a Washington che si occupa del commercio internazionale delle specie in via di estinzione) come animale potenzialmente minacciato di estinzione e viene quindi incluso nell’Allegato 2. Per i paesi come il Pakistan, India e Nepal il lupo compare nell’Allegato 1 della Cites, tra le specie particolarmente a rischio. E’ proprio in questi paesi che vive il lupo indiano (canis lupus pallipes) oggi in grave pericolo.

Il progetto banca genetica del lupo.

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E’ un progetto intrapreso dal Corpo Forestale dello Stato Italiano con l’intento di allevare in cattività esemplari di lupo di accertata provenienza italiana. L’integrità genetica del lupo è purtroppo oggi minacciata.

Il progetto “GRANDI CARNIVORI”

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E’ il progetto internazionale più importante per la conservazione dei grandi carnivori in tutta Europa, finanziato dal WWF internazionale in collaborazione con la Comunità europea. Il progetto è articolato da una serie di azioni di studio e di conservazione dei grandi carnivori (lupo, orso e lince) sull’arco alpino. L’obiettivo è quello di favorire un insediamento stabile delle popolazioni su tutto l’arco alpino, attraverso campagne di sensibilizzazione nelle aree di potenziale presenza dei carnivori e all’uso di strumenti informatici per il monitoraggio degli animali. Il progetto comprende anche azioni per limitare i danni al bestiame, come l’addestramento e la distribuzione agli allevatori di cani da pastore.

I progetti per il suo ripopolamento e per la sua salvaguardia

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Operazione San Francesco (Progetto Lupo). Nel 1970 il WWF, in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo, ovviò la prima ricerca scientifica sullo studio della biologia del lupo. L’obiettivo del progetto era definire la consistenza e la distribuzione del lupo in Italia. L’operazione fu affiancata da una campagna di sensibilizzazione ed educazione delle popolazioni locali; venne inoltre creata un area faunistica, a Civitella Alfedena, dedicata al lupo. Il lavoro del WWF proseguì nel 1975 con il monitoraggio delle popolazioni di lupo nel Parco della Maiella, dove furono catturati e marcati con radiocollari alcuni esemplari. Nel 1976 fu ottenuta la protezione legale del lupo, a cui seguì un decreto ministeriale per divieto delle esche avvelenate. Grazie a quest’operazione e a una serie di circostanze favorevoli, fra cui la diminuzione della presenza dell’uomo in montagna e l’aumento degli Ungulati selvatici, sue prede naturali, il lupo è potuto tornare a vivere nei suoi antichi spazi.

In Europa

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Le popolazioni di lupi sopravvissuti nell’Europa meridionale (Italia, Spagna e Balcani) rappresentano i centri di diffusione per la ricolonizzazione di almeno una parte del territorio europeo centrale e meridionale da cui il lupo è scomparso da lungo tempo. In Francia, ad esempio, il lupo era estinto da anni, ma alcuni branchi stanno ritornando dopo aver passato le Alpi e i Pirenei. L’espansione della popolazione balcanica, la più numerosa di tutta l’Europa, ha ormai raggiunto il confine italiano: i lupi si sono mossi dalle regioni orientali verso ovest, e questo lascia prevedere una rapida colonizzazione anche delle Alpi orientali. I lupi più piccoli e schivi diffusi nel nord Europa sono quelli che vivono in Italia e in Spagna.

In America

Un tempo, il lupo occupava l’intero continente nord-americano dalla costa orientale a quella occidentale, ad eccezione della zona sud-est. Questi territori erano popolati da centinaia di migliaia di esemplari, divisi in varie sottospecie. La caccia spietata condotta dall’uomo dietro incentivi e ricompense da parte degli Stati Americani ha ridotto notevolmente il numero dei lupi: i pochi rimasti sono stati confinati nei parchi e nelle riserve. Negli anni ’60, nel Canada del sud, rimanevano solo una ventina di esemplari. Negli anni 95-96 sono iniziate le prime reintroduzioni di lupi canadesi (31 esemplari) nel Parco americano di Yellowstone: attualmente qui vivono 90 lupi. Altri progetti a favore del lupo sono stati condotti nella zona dell’Idaho (70 esemplari) e ne Montana (75 esemplari) grazie a un progetto federale di reintroduzione dei lupi nel loro territorio di origine. Dal 1974, in America il lupo è protetto dall’Endangered Species Act, la legge per la tutela della specie in via di estinzione.

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