Siamo i …LUPI…
…spiriti liberi e selvaggi…
Siamo come loro…
..leali fedeli coraggiosi…
Il loro carattere rispecchia il nostro,
cerchiamo le carezze quando lo desideriamo,
ma non vogliamo legami quando vogliamo stare soli…
I lupi non mentono su cio’ che provano, perchè
non possono mentire sulle emozioni….
Nessuno ha mai visto un Lupo triste che finge di essere felice….
Questi siamo noi….
“Ma adesso sono qui e sono affamato e non tornerò indietro,per il semplice fatto che non posso. A testa bassa sento la forza compressa del mio corpo,la forza della fame che monta dalle zampe alle spalle,lungo il collo teso e fino alla punta delle zanne.Sento che sto morendo e sono quasi morto – lo sento,e niente potrà riportarmi nella foresta.Ma non mi lascerò uccidere dall’uomo![…] E mentre un freddo diverso da quello della nevee del ghiaccio d’inverno comincia a congelarmi- e una stanchezza diversa dallo sfinimento inizia a chiudermi l’occhio -penso al cigno, e penso alla nuvola che sto vedendo,e a come talvolta le nuvole sembrino cose vive.” Il Lupo, J. Smith
Mentre scrivo mi trovo in una piccola baita a qualche km da Fairbanks, in Alaska. Qui il freddo ti pesa addosso come ferro e le lunghe ore di buio invernale, costringono a lasciare accese le luci per gran parte della giornata. Fuori, a trenta gradi sotto zero, al solo tocco dell’accetta la legna per la stufa si spacca letteralmente in due. Quando esco nella luce grigia del giorno, riesco a vedere in lontananza attraverso la taiga.Dovreste essere qui.Durante le escursioni in queste terre è possibile scorgere solo poche tracce di animali. Forse quelle lasciate da una pernice bianca, o da una lepre, oppure da un alce americano.Nel cuore dell’inverno sembra tutto immobile. Guadagnarsi da vivere è estremamente difficile, eppure il lupo mangia. Caccia nell’oscurità, si tiene al caldo. Qui, ci vive.Il rifugio da dove scrivo si trova al nord della città, nella Goldstream Valley, luogo che alcuni anni fa attirò l’interesse delle cronache quando i lupi uccisero numerosi cani domestici. La Goldstream Valley è scarsamente popolata, ed è ubicata ai margini dell’areale dei lupi: quell’inverno, i lupi presero l’abitudine di far visita alle abitazioni e di uccidere i cani. I padroni di casa non sentivano alcun rumore, se non il proprio cane abbaiare e ringhiare. Poi il silenzio. Uscivano per fendere la notte con il fascio di luce di una torcia, senza peraltro notare nulla di strano.
Al mattino trovavano il collare del cane, o alcune ossa scarnificate: tutto ciò che i lupi si lasciavano alle spalle erano enormi orme sulla neve.Dopo che i lupi ebbero ucciso in questo modo una ventina di cani, alcuni cittadini presero a disseminare il territorio di carne avvelenata e tagliole, ma i lupi continuarono a cibarsi di cani fino alla primavera successiva, quando il numero delle vittime arrivò a quarantadue.Quando il fenomeno cessò, alcuni biologi dissero agli abitanti che quello era stato un inverno particolarmente rigido, e che i lupi avevano finito per attaccare i cani al fine di sostenersi. Il proprietario di una muta di cani da slitta affermò che i lupi sono assassini nati, come il ghiottone e la donnola. Continuò sostenendo che Dio aveva popolato la terra di alcune creature affinchè aiutassero l’uomo, mentre altre gli avrebbero reso la vita difficile, e il lupo era una di queste.E’ proprio l’uccisione dei cani nella Goldstream Valley a fare emergere le opinioni più diverse su questo animale.I lupi eccitano l’animo dell’uomo e suscitano forti sentimenti, soprattutto se l’uomo avverte che la propria vita, o quella dei suoi animali domestici è in pericolo.Le spiegazioni sul comportamento del lupo sono numerose.Mentre i biologi impugnano dati, gli eschimesi e gli indiani accettano l’interpretazione dei naturalisti, ma sono aperti a visioni più ampie e leggendarie.
Il proprietario di una muta di cani da slitta è giustamente più preoccupato di salvaguardare i suoi cani che di comprendere le pulsioni insite nel lupo. E tutti, per certi versi credono che i lupi ululino solo alla luna, che pesino novanta kg, che scorrazzino in branchi da cinquanta elementi e che impazziscano all’odore del sangue.Nulla di tutto questo corrisponde alla realtà.La verità è che sappiamo poco dei lupi, e molto di ciò che supponiamo di conoscere è frutto della nostra immaginazione.I lupi sono animali straordinari. Nell’inverno del 1976, un cacciatore aereo sorprese dieci lupi grigi lungo un crinale della Catena d’Alaska. Gli animali non avevano via di fuga e l’uomo ne uccise nove in breve tempo, mentre il decimo era diretto verso la cima di un contrafforte che si diramava nel canale. Il cacciatore sapeva benissimo che il contrafforte terminava con un salto improvviso a strapiombo di un centinaio di metri, e volle seguire, curioso, le mosse della sua preda. L’animale si gettò senza esitazione nel crepaccio, atterrò su un banco di neve e riemerse correndo in un’esplosione di polvere.Gli eschimesi Nunamiut della catena di Brooks parlano dei lupi come di cacciatori in qualche modo simili a loro: sostengono che quando i lupi partono alla caccia di caribù, sappiano bene dove sono diretti e che forse traggano indicazione dal comportamento dei corvi imperiali. Secondo i Nunamiut, all’interno di un branco alcuni esemplari non uccidono mai, mentre altri sarebbero specializzati nella caccia di prede più piccole.I lupi modificano le loro tecniche di caccia, condividono il cibo con i membri più vecchi impossibilitati alla caccia e si fanno regali. Sono in grado di vivere una settimana in mancanza di cibo e di percorrere oltre trenta km senza rompere il passo, dedicano buona parte del tempo ai piccoli e al gioco, a volte inseguono le mandrie solo per divertimento.Nella caccia, i lupi non si limitano ad uccidere prede vecchie, deboli o ferite, ma si avventano anche su esemplari in piena salute, così come non cacciano solo per necessità ma a volte uccidono in eccesso. E si uccidono anche tra di loro. Le ragioni di tali azioni non sono ancora chiare.Il lupo esercita una forte influenza sull’immaginario umano. Carpisce il nostro sguardo per poi restituircelo (Gli indiani Bella Cola credevano che qualcuno, una volta, avesse cercato di trasformare tutti gli animali in uomini, riuscendo però a rendere umani soltanto gli occhi del lupo.) Trovandosi al cospetto di quello sguardo, chiunque vorrebbe improvvisamente esprimere le sensazioni di cui è stato preda: timore, odio, rispetto,curiosità. Chi odia i lupi sostiene che siano assassini per natura, ma ciò non è vero. Chi ama i lupi afferma invece che in Nord America nessun esemplare sano ha mai ucciso un uomo, ma anche questo non è vero, poichè i lupi hanno causato la morte di indiani ed eschimesi.Essere rigorosi in tema di lupi equivale a pretendere certezze anche dalle nuvole… “
Curiosità :
-La mascella di questo predatore è due volte più forte di quella di un cane della stessa taglia. I denti sono specializzati: davanti sono piccoli, affilati e incisivi per fare a pezzi la carne. Intorno possiede quattro zanne impressionanti, lunghe fino a tre centimetri, dietro le zanne si trovano i premolari e i molari; tra questi quattro sono più grandi e si chiamano ferini. La spettacolare dentatura, associata alla devastante forza dei muscoli masseteri della mandibola, forniscono al canis lupus una capacità di morso sbalorditiva: essa può esercitare infatti una pressione di oltre 100 kg per centimetro quadrato.
-Dispone di uno splendido mantello, costituito da due strati, un sottopelo folto, morbido e di colore chiaro, e un lungo pelo di guardia esteno, che elimina l’umidità e conserva il sottopelo asciutto. Il mantello si ispessisce nella zona del garrese, dove i peli di guardia possono raggiungere l’altezza di dieci o dodici centimetri. Infilando il muso e il naso tra le gambe posteriori e sovrapponendovi la folta coda, i lupi sono in grado di dare le spalle al vento, e di dormire comodamente all’aperto a 40 gradi sotto zero.
-Sono state espresse più ipotesi sulla natura e sulla funzione dell’ululato del lupo. Si tratta di un suono pieno, accattivante, un’eco lamentosa e seducente capace di istillare soggezione e far accaponare la pelle. Sembra che la sua funzione sia di radunare il branco, prima e dopo una caccia, di segnalare un allarme, in particolare se una tana è minacciata, di individuarsi a vicenda nel mezzo di una tempesta e di comunicare a grandi distanze.
Nell’aria immobile dell’Artico, l’ululato può essere udito a dieci km di distanza.
Non ci sono mai state prove a confutare la credenza secondo cui i lupi ululino alla luna, o lo facciano più spesso nelle notti di plenilunio, tuttavia è facile capire come tutto ciò abbia trovato diffusione nell’immaginario umano durante le gelide e limpide notti artiche, quando il suono corre lontano e la luna avvolge di mistero il territorio innevato.
Un saggio scritto da Barry Lopez nel 1978 sul Lupo, un animale tanto amato e tanto odiato.Barry Lopez è autore di saggi e romanzi, Lupi è diventato un best-seller negli Stati Uniti.L’autore con un fare romanzesco viaggia fra le sfaccettature di questo carnivoro, facendocelo vedere come oggetto d’indagine scientifica, come oggetto di interesse antropologico (come per i nativi, legati ad esso nel mondo della natura), come oggetto dell’odio degli allevatori di bestiame ed infine spiega che posto occupa ed ha occupato nell’immaginario umano, dal medioevo fino ai nostri giorni.
Il testo si divide in 4 parti principali che ora andrò ad esaminare una alla volta:
1- Canis Lupus Linnaeus
2- Nuvole all’orizzonte
3- La Bestia dell’abbandono e della desolazione
4- Ed un Lupo divorerà il Sole
più un epilogo sull’allevamento dei Lupi ed una nota finale di Fulco Pratesi (presidente del parco nazionale d’Abruzzo e del WWF Italia).Nella prima parte Lopez descrive in modo scientifico l’animale, lo ritrae nella sua vita sociale, nella caccia (“conversazione di morte fra predatore e preda”), ne descrive gli spostamenti nel territorio e la vita di branco. Sottolinea le differenze fra gli esemplari in cattività e quelli in libertà. Lo segue da vero biologo, osservandolo e cercando di capire quello che l’uomo bianco non sa vedere. Dico l’uomo bianco perché nella seconda parte spiega la totale interdipendenza fra i popoli eschimesi, gli indiani (Nunamiut, Cheyenne, Pawnee, …) ed il Lupo. La vita di questi ultimi era strettamente legata al Lupo, infatti i popoli nativi del Nord America dovevano spartirsi il cibo ed i territori di caccia con questi predatori, ma comunque non gli mancavano mai di rispetto, guardavano il Lupo con ammirazione e cercavano di essere Lupi sia nel modo di vivere (comportamento sociale) sia nel modo di rapportarsi con la natura, erano parte di essa, come il Lupo, l’alce, il caribu ed il bisonte… tutto si reggeva su un esile equilibrio, ogni essere vivente era parte integrante del territorio… ma non fu per sempre così, un giorno arrivarono gli uomini bianchi, e Lopez ne parla nella terza parte del libro, che erano avidi di ricchezze e di terra, prima sterminarono le prede naturali del Lupo, per far spazio al bestiame d’allevamento e poi si resero conto che il Lupo in mancanza d’altro attaccava le loro greggi e le loro mandrie… e per estirpare questo male, ricorsero a tutto, esche avvelenate (che spesso erano mangiate anche da cani domestici e bambini), tagliole, armi da fuoco, e addirittura caccia aerea con elicotteri e piccoli aerei da turismo, operazioni paramilitari, come in un’episodio raccontato nel libro dove circa 600 uomini fecero di tutto per ammazzare 4 lupi barricati ed impauriti in un bosco alle pendici di una collina…Questo portò all’estinzione il Lupo nella quasi totalità del Nord America.Nella quarta ed ultima parte del libro Lopez cerca di capire cosa ha portato l’uomo bianco ad odiare in questo modo i Lupi.Dai miti dell’età greco-romana (Licaone; Romolo e Remo), ai miti nordici (Fenrir), passando per le leggende medioevali (Bestiari fantastici che venivano considerati scienza) dove la chiesa demonizzò la figura lupesca, mandando al rogo, insieme a presunte streghe, presunti lupi mannari…Ci vengono raccontati anche casi di bambini lupo, allevati da Lupi, bambini autistici che credevano di essere Lupi.Non tralascia la letteratura, infatti ricorda le favole di Esopo e Fedro, dove il lupo è sempre visto come cattivo, stupido e vigliacco, passa per La Fontaine, i fratelli Grimm e Prokof’ev parlando di racconti come “Cappuccetto Rosso”, “Pierino ed il Lupo”, “I tre Porcellini”, fino ai romanzi di Jack London. Non lascia niente al caso, dice che forse nel ventesimo secolo le cose sono cambiate, o almeno stanno cambiando, forse un sentimento di colpa ha invaso il cuore degli uomini, infatti guardandosi alle spalle vede solo morte ed infamia…Non bisogna vedere il Lupo in termini umani, nessun animale, il mondo degli animali è diverso, vivono in un’altra prospettiva e non si può giudicare cosa è bene o è male agli occhi degli uomini… non vale lo stesso metro di giudizio…A tal proposito mi torna alla mente un esempio che la prof. di zoologia ci fece a lezione:La lotta fra due Lupi (i cattivi) per la dominanza… i due Lupi combattono, cercando di non infliggersi ferite mortali, fino a quando uno dei due si arrende e se ne va, quasi mai uno dei due uccide l’altro.Lotta fra due Tortorelle (da sempre immagine di purezza e di pace), i due maschi lottano fino a quando uno dei 2 soccombe…come fa la morale umana a giudicare giusto o sbagliato uno dei 2 comportamenti… perché affibbiare ad un animale la fama di buono o di cattivo…La mia visione del mondo è un’altra di tutti gli animali che popolano o hanno popolato questo pianeta nessuno è riuscito a distruggerlo come ha fatto l’uomo negli ultimi 2 o 3 secoli…Vorrei chiudere scrivendo un passo di questa stupenda opera:-“Nel corso della storia, l’uomo ha esternato la sua natura bestiale, trovando un capro espiatorio sul quale potesse accumulare i peccati e la cui morte sacrificale ne costituirebbe l’espiazione. Ha attribuito al Lupo i suoi peccati di brama, lussuria e inganno e lo ha condannato a morte nella letteratura, nel folklore e nella vita reale.”
Il Lupo e il filosofo
Mark Rowlands, un giovane professore di filosofia in un’università americana, nota un annuncio su un giornale locale: si vendono cuccioli di lupo. Poche ore e diventa il fortunato padrone di un piccolo lupo: Brenin, “Re” in gallese antico. Per undici anni, Brenin sarà la presenza più importante della vita di Rowlands: il lupo assisterà alle sue lezioni all’università acciambellato sotto la cattedra, seguirà il padrone nei suoi viaggi, sarà il suo compagno di avventure, gioie, dolori. E sarà soprattutto una fonte continua di spunti e idee filosofiche. La natura selvaggia e indomabile dell’animale rivela un modo di vivere forse migliore e più puro di quello degli uomini. La storia di Mark e Brenin è la storia di una amicizia tra uomo e animale.
L’Uomo che parlava con i lupi
Storie e avventure della mia vita nel brancoCosa può spingere un uomo a rischiare la vita per diventare membro effettivo di un branco di lupi? A mangiare insieme con loro, tuffando la testa nella carcassa di una preda? A giocare e cacciare con loro? A rinunciare a una vita sociale per dedicarsi completamente alla protezione di questi animali selvatici? In questo libro, Shaun Ellis racconta la sua vita e come è cambiata dal primo momento in cui ha incrociato lo sguardo con un lupo: l’infanzia in una povera casa del Norfolk, in Inghilterra; l’esperienza nell’Idaho, dove è divenuto allievo ed erede del guardiano dei lupi, un indiano Nez Percé; l’attuale impegno in un parco nel Devon, dove è riuscito a far convivere con gli animali anche la sua compagna Helen e i due bambini di lei.”Vedere Shaun Ellis ululare insieme ai “suoi” tre cucciolifa venire voglia di essere parte di un branco. “- New York Times” Una prospettiva straordinaria sulla relazione tra uomo e natura selvaggia.” -Kirkus Reviews Shaun Ellis ha rinunciato alle comodità, alla famiglia, alla società di cui faceva parte per vivere con i lupi. Oggi ha 44 anni, due penetranti occhi blu che spuntano tra una chioma arruffata, un viso segnato dal sole, dal freddo e da cicatrici profonde, testimoni delle sue lotte. Oggi lui è l’uomo-lupo. Per diventare membro effettivo di un branco, Ellis ha cacciato coi lupi, ha affondato la testa nella carcassa della preda per mangiarne la carne, non si è lavato per mesi se non in qualche pozzanghera, ha imparato a comunicare ululando e a difendersi Shaun Ellis Shaun Ellis ha dato vita a una fondazione in un parco del North Devon, in Inghilterra, dove vive con tre branchi di lupi. Lo scopo della fondazione è fornire aiuto e supporto alla tutela di questi animali in tutto il mondo. Ellis inoltre è protagonista di un programma televisivo e di un documentario cult del “National Geographic” da cui sono stati tratti brevi spezzoni campioni di contatti su YouTube.
All’ombra dell’arcobaleno
La vera storia dell’amicizia tra un uomo ed un lupo.Fra le tradizionali leggende dei Penutian c’è un’antica espresione che spiega il potere magico degli sciamani: quando qualcosa rafforza un legame di amicizia, i Chimmesyan dicono che gli amici hanno camminato all’ombra dell’arcobaleno.D`inverno i cacciatori di pellicce percorrono gli antichi sentieri indiani nella regione lacustre della Columbia Britannica sulle tracce di Nàhani, l`imprendibile lupa argentea regina incontrastata di un branco di “ombre assassine”. Ma su quella stessa via, tra boschi e torrenti, qualcosa scatta tra la regale capobranco e il giovane indiano Gregory Tah-Kloma, che ha nel suo zaino una laurea in minerologia e nel cuore la sapienza antica della sua gente, da sempre in misteriosa comunione con la natura. Per Nàhani, Greg intraprende una solitaria odissea al limite della resistenza umana, che lo conduce per molte lune in mezzo a un paesaggio aspro e stupendo di foreste e ghiacciai, sulle tracce dei lupi braccati. Nàhani ci mostra come pensa un lupo.
Con i lupi
La straordinaria avventura di duemila giorni insieme ai migliori nemici dell’uomo.In un’area incontaminata delle Sawtooth Mountains, nell’ldaho, Jim e Jamie Dutcher hanno trascorso sei anni in compagnia di un giovane branco di lupi, per spazzare via i più radicati luoghi comuni e osservare le misteriose regole della loro complessa società. Li hanno visti giocare. Li hanno ammirati rapiti mentre danzavano sulla neve. Li hanno visti lottare per il cibo e per il loro status, esprimere le loro differenti personalità, affrontare le difficoltà e i pericoli della vita selvaggia. Lo straordinario racconto di duemila giorni vissuti con i lupi spalanca una finestra sulla vita di queste meravigliose creature. E sulle sorprendenti affinità con quella di noi umani.
Il lupo abita qui
Quando intorno al 1930 venne ucciso “uno degli ultimi lupi” nei pressi di Firenzuola, la popolazione locale fu talmente contenta che fece impagliare l’animale, e questo, issato sopra un palo, venne portato a giro per casolari e paesi, ricevendo offerte e doni. In realtà non si trattava dell’ultimo lupo, in quanto altre segnalazioni testimoniano che nei boschi del Mugello e del Casentino, il lupo è rimasto presente, seppur con densità estremamente ridotte, durante tutto l’ultimo secolo.Con l’abbandono delle montagne da parte delle popolazioni locali e con la ricomparsa delle prede selvatiche (daino, capriolo, cinghiale ecc.), la popolazione di lupi ha avuto negli ultimi venti anni una notevole ripresa e la presenza del predatore è ormai segnalata su tutto l’Appennino e in alcuni settori delle Alpi, da cui era veramente scomparso intorno agli anni venti.La dieta del lupo può essere molto varia e comprendere animali selvatici, domestici, ma anche rifiuti provenienti da discariche, frutta e vegetali.Nella provincia di Firenze, dove è in corso dal 1993 una specifica ricerca, grazie all’Amministrazione provinciale, la dieta è basata in modo quasi esclusivo su animali selvatici (daino, cinghiale e capriolo), che vengono predati, con un morso alla zona tracheale od ai quarti posteriori. In molti casi succede che i lupi nascondano i resti della carcassa sottoterra, per poi tornare a rosicchiarla nei periodi di magra.Il lupo è un animale timoroso e con sensi molto sviluppati. Per questo è molto difficile avvistarlo, ed in caso di incontro fortuito, non è necessario avere paura: nell’ultimo secolo non esistono segnalazioni circostanziate di aggressione del lupo sull’uomo.Nelle nostre zone i lupi non formano branchi numerosi: la struttura del gruppo famigliare, composto dai genitori e dai piccoli dell’anno è quella che meglio si adatta alla caccia degli ungulati. All’interno del gruppo famigliare soltanto una coppia si riproduce, sempre che abbia cibo a sufficienza, ed è per questo che la crescita numerica dei lupi è limitata alla disponibilità di prede. A volte i cuccioli possono rimanere all’interno del gruppo familiare per più stagioni, ed in questo caso partecipano attivamente alla cura e all’allevamento dei nuovi cuccioli.Durante il periodo tardo invernale o a fine estate è possibile ascoltare ululati spontanei di lupi: questi servono per delimitare il proprio territorio, proprio come gli escrementi che si possono rinvenire sulle strade forestali dell’Appennino.Gli escrementi, posti generalmente in prossimità di bivi o di valichi, si presentano come delle matasse di pelo e ossa, lunghe 15-30 cm per 23 di diametro. E’ praticamente quello che non viene digerito della preda consumata. E’ importante non toccarle, in quanto possono trasmettere malattie anche gravi.Chi percorresse i sentieri dell’Appennino tra qualche mese, con la neve, può trovare delle impronte di lupo. Queste sono del tutto simili a quelle di un cane di grossa taglia e solo una osservazione attenta può svelarci a quanti e quali animali appartiene.
Come convivere con i predatori? Con gli spaventalupi elettronici Come spaventare i carnivori? Invece di ucciderli o spostarli, alcuni ricercatori statunitensi pensano che si possano scacciare e tenere lontani dai centri abitati semplicemente con luci e rumori forti. In alcuni luoghi del Nord America è ancora possibile entrare in contatto con predatori potenzialmente pericolosi, come orsi o lupi. E spesso l’unico modo usato per risolvere il problema è uccidere gli animali. Alcuni esperti di conservazione della natura hanno però proposto di utilizzare mezzi meno cruenti che non uccidono i predatori. È stato quindi effettuato un esperimento su animali selvatici che si nutrivano di cervi uccisi dalle automobili. Spaventalupi elettronici. Con robot attivati dal movimento, che emettevano rumori (tra cui urla e sirene) o forti luci stroboscopiche quando si “accorgevano” della presenza di animali selvatici, la percentuale di carne mangiata dai lupi o dagli orsi è stata molto inferiore a quando gli animali erano liberi di avvicinarsi alla carcassa e mangiar liberamente. L’unico problema – di cui sono consapevoli anche i ricercatori – è il costo: i robot con sensori di movimento sofisticati sono molto costosi, ma la tecnica è stata giudicata promettente soprattutto perché risparmia gli animali.
Si è sempre pensato che il cane fosse più intelligente del lupo. Ma adesso una nuova ricerca ribalta questa ipotesi. I lupi, cresciuti con gli uomini sono più intelligenti dei cani. (Federica Ceccherini, 28 ottobre 2008).Chi è più intelligente il cane o il lupo? Fino a qualche anno fa la risposta, scontata, sarebbe stata: il cane. Avallata anche da alcuni studi. Nel 2004 Brian Hare, un ricercatore dell’università di Harvard per dimostrarlo, infatti, fece un esperimento. Alcuni cani e lupi, vennero messi di fronte a due ciotole rovesciate, una delle quali nascondeva del cibo. Un volontario aiutava l’animale di turno cercando di indirizzarlo con alcuni gesti verso la ciotola giusta. Il risultato fu che i cani trovarono in poco tempo la ciotola di cibo, interpretando correttamente il linguaggio non verbale dell’uomo, mentre i lupi scelsero la ciotola giusta solo per caso e in rarissimi casi. Le conclusioni furono che il cane ha sviluppato un’intelligenza maggiore rispetto al suo antenato, il lupo, grazie alla vicinanza con l’uomo. Ma si può confrontare l’intelligenza di due animali cresciuti in modo così diverso, uno a contatto con l’uomo e l’altro no? È quello che si è chiesta Monique Udell, ricercatrice all’università della Florida, che ha deciso di ritentare l’esperimento invertendo però la tipologia di animali. Ha sottoposto le due ciotole a un gruppo di cani, che avevano avuto pochi rapporti con l’uomo e a un gruppo di lupi cresciuti, viceversa, con gli uomini. Sorprendentemente i lupi sono stati molto più bravi non solo dei cani “non domestici” ma anche dei cani addomesticati dell’esperimento del 2004, interpretando alla perfezione i gesti del volontario otto volte su dieci. E dimostrando che, a parità di condizione, i lupi sono più “svegli” dei cani.
Generalmente, il lupo è stato simbolo di forza e di crudeltà, spesso di significato sfavorevole, in considerazione della sua ostentata aggressività verso l’uomo e le sue cose. Tuttavia il lupo soltanto se affamato o ferito potrebbe aggredire l’uomo, com’è stato riscontrato da ricerche scientifiche, in casi peraltro estremamente sporadici nel contesto secolare d’osservazione dell’animale. Di solito, invece, il lupo ha procurato e procura danni all’allevamento del bestiame e, per tale motivo gli è stata attribuita una fama piuttosto negativa. Ma al di là di tutto ciò, il lupo ha rispettato e rispetta, l’essenza d’ogni animale che coincide con il naturale istinto di sfamare sé e la sua prole, con la natura di predatore astuto e spietato.Un tempo il lupo era assai diffuso in tutta l’Europa. Attualmente l’animale abita solo in alcune regioni, particolarmente in certe zone dei Monti Pirenei e della Francia Meridionale, nelle foreste dei territori dell’Est e nei Balcani. In Italia, invece, è presente lungo la dorsale appenninica centrale, con massima concentrazione nell’Abruzzo, nel Molise, nell’Umbria e nelle Marche.La sua tecnica di caccia, generalmente si esplica nello studiare la preda, attaccarla e ucciderla, divorarla e fuggire.Il timore riversato per secoli sul lupo dagli uomini, è reciproco. La paura del lupo verso l’uomo è stata ben descritta, sebbene in modo emozionante, nei racconti di Kipling. Qui, un ragazzo adottato e svezzato da un branco di lupi, riusciva a dominare gli animali con lo sguardo, ma fuggiva alla presenza degli uomini. Nella Grecia antica, esisteva una città, Licopodi, nella quale erano condotti i licantropi e ivi rinserrati, nella convinzione che potessero recare danno alla comunità. La leggenda degli uomini-lupo si protrasse fino al MedioEvo, Peraltro nei paesi germanici sorse una vastissima letteratura sui cosiddetti “lupi mannari” e, nelle popolazioni latine, quella dell’uomo “versipelle”, un personaggio demoniaco provvisto sottopelle di pelo di lupo, pelo che poteva fargli assumere l’aspetto di un enorme animale. Ciononostante il lupo è rimasto nell’immaginario infantile come figura che incute timore. Ai bambini, ancor oggi è paventata la figura dell’animale come una sorta di spauracchio, figura presente nella letteratura favolistica che lo presenta come elemento negativo da evitare e, possibilmente da uccidere (cfr. “Cappuccetto Rosso”) e da esorcizzare. E’ forse, a causa di un meccanismo mentale atavico che la figura del lupo può esercitare, su talune personalità nevrotiche, un’oscura attrattiva, le cui caratteristiche psicologiche si evidenziano in un misto continuo di aggressività, slancio, ntusiasmo, forza, tenerezza, depressione, malinconia e senso di fallimento che si alternano senza sosta.Tale sindrome è stata per secoli ritenuta opera di forze demoniache e, per questo, la figura del lupo fu associata spesso a quella del demonio. Difatti, per “licantropia” s’intende, a tutt’oggi, una forma di pazzia spesso furiosa, per cui il malato diventa preda di un desiderio irrefrenabile di urlare, di mordere, di rifugiarsi in luoghi solitari, secondo il comportamento naturale del lupo.
Animale iperboreo, il lupo incarna inoltre la luce primordiale originale, lo si ritrova infatti al centro di tutte le tradizioni nordiche, è l’animale che vede la notte, infatti i suoi occhi al buio sono luminosissimi. Il lupo, per meglio dire il suo simbolo, è entrato a far parte delle leggende anche dei popoli del Nord Europa.Ma cerchiamo di non dimenticare il lupo, per meglio dire la lupa che allattò Romolo e Remo, fondatori di Roma, simbolo della nostra italianità.
Lunedì 7 marzo 2011, 15:19
E’ stata la sig. Maura Scopettani che ha notato per prima un canide morto a margine della strada provinciale tra Contea e Londa. Immediatamente ha avvisato il 1515 del Corpo Forestale dello Stato. La centrale operativa ha allertato gli organi competenti. Si è recata sul posto la pattuglia CFS più vicina, proveniente da San Benedetto in Alpe, della sorveglianza CTA CFS del Parco Sazionale delle Foreste Casentinesi. il Sovr. Margherita Miserocchi ha riconoscito nella carcassa un esempare di lupo italiano femmina, di età indicativa di 2-3 anni in apparente buono stato di salute, ma con presenza di traumi agli arti. Si presume che la causa della morte sia quindi da imputarsi ad un impatto con un automezzo.Gli incidenti con auto sono una delle cause più frequenti di mortalità per il lupo. Questo animale se pur molto guardingo e sospettoso è spesso incapace di evitare gli automezzi durante gli attraversamenti delle strade.La carcassa rappresenta una prova tangibile della presenza di questo predatore sul nostro Appennino. Un lupo è in grado di percorrere decine di km durante i suoi spostamenti giornalieri. Inoltre questo è il periodo dell’anno sono più frequenti le naturali dispersioni di singoli esemplari che abbandonano i branchi di origni alla ricerca di nuovi territori e patners.Sulla carcassa saranno effettuate le analisi necessarie sia dal punto di vista genetico che autoptico per determinare tutte le informazoni possibili circa la provenienza dell’animale e la sua storia. Esiste infatti un ampio database di genotipi costituito in anni di monitoraggio dal CTA del Corpo Forestale dello Stato del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ed anche da alcuni ricercatori per la Provincia di Firenze con cui si potrà confrontare quello della lupa morta. Le analisi genetiche saranno condotte nei laboratori di Ozzano dell’ISPRA, l’Istituto Nazionale che si occupa della Fauna selvatica.
sabato 26 febbraio 2011
Nelle prime ore di questa mattina, la pattuglia del Corpo Forestale di Brisighella ha rinvenuto in collina un giovane esemplare di lupo morto, occultato in mezzo alla vegetazione. I componenti della pattuglia, in servizio a piedi lungo un sentiero in una località al di fuori delle strade ordinarie, sono stati insospettiti da alcuni arbusti di ginestra che presentavano i rami spezzati. Dopo una accurata perlustrazione dei dintorni, poco distante è stato rinvenuto, nascosto tra gli arbusti e coperto proprio con i rami di ginestra per renderne difficoltoso il ritrovamento, l’esemplare di lupo. L’animale è stato ucciso da bracconieri con un colpo di fucile al fianco sinistro.Per ulteriori accertamenti, la carcassa dell’animale è stata posta sotto sequestro penale e consegnata presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lugo. I veterinari – ad una prima ispezione esterna dall’animale – hanno constatato che si tratta di un giovane esemplare di lupo maschio, in buone condizioni di salute, dell’età di poco meno di due anni, con un evidente foro di proiettile nel torace. La morte dovrebbe risalire a pochissimi giorni fa, in considerazione anche delle temperature di questi giorni, con notti fredde e giornate abbastanza calde. Da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato, oltre al sequestro penale, è stata inoltrata denuncia all’Autorità Giudiziaria per il reato di uccisione di specie particolarmente protetta e sono state avviate le indagini di polizia giudiziaria.L’uccisione del giovane lupo, oltre che un grave reato, rappresenta un deprecabile episodio di totale mancanza di sensibilità e cultura dell’ambiente: una specie in passato minacciata di estinzione e che ora sta faticosamente ripresentandosi territori da cui un tempo era stata scacciata, senza alcuna ombra di dubbio meriterebbe da parte dell’uomo un maggiore rispetto.Il Corpo Forestale dello Stato ricorda che per eventuali segnalazioni su emergenze ambientali è sempre attivo il numero verde “1515” a cui il cittadino può rivolgersi gratuitamente per comunicare attività illecite condotte in danno dell’ambiente.
Nelle tradizioni native americane, si dice che il Lupo sia un “insegnante”. Gli uomini hanno seguito il Lupo per millenni, studiando le sue tecniche di caccia, imparando dalla sua struttura sociale. Il Lupo è un alleato di Sirio, la stella del Cane, ed in molte culture (non solo native americane, ma anche tra gli aborigeni dell’Australia e i Dogon africani) si dice che i nostri antenati ed i nostri maestri vengano da lì. Il Lupo ha molto da insegnare, se solo ci soffermiamo ad ascoltare. Il Lupo corrisponde alle energie lunari, ci insegna a rispettare le nostre emozioni e i nostri bisogni subconsci. Il rispetto della vita selvaggia della nostra natura animale, e la volontà di fronteggiare le ombre dentro di noi, è un imperativo per le persone del Lupo. Fidatevi della natura incontaminata del vostro Sè Lupo/Bambino.Dal momento che la Luna domina le percezioni psichiche, le persone del Lupo dovrebbero lavorare per imparare a fidarsi del loro intuito e dei loro fabbisogni psichici, ad ascoltare la loro piccola voce interiore. La natura comunitaria della cultura e della caccia del Lupo ci aiutano ad imparare a cooperare per raggiungere un obiettivo. Le persone del Lupo sanno fare un ottimo “gioco di squadra” e sono estremamente leali a coloro che considerano parte del loro branco. Spesso hanno spiccate qualità da leader, ma in ogni caso devono spesso imparare a controllare la loro tendenza di “dominazione sociale”. Come predatore, il Lupo caccia i capi malati o più deboli all’interno di una mandria. I Lupi sovente capiscono al volo quando una situazione è “malsana” e si adoperano per cambiarla. E’ importante che imparino a dirigere le circostanze in maniera delicata, senza stravolgere gli altri, o il branco potrebbe rivoltarsi loro contro. La capacità del Lupo di comunicare suggerisce che le persone del Lupo dovrebbero imparare ad utilizzare la forza della propria voce, ed essere consapevoli del linguaggio del loro corpo. Quando si ha a che fare con delle persone del Lupo, ascoltare le sfumature del loro tono vocale e osservare le loro movenze può essere d’aiuto per comprenderli. I Lupi spesso diventano eccellenti bardi e cantastorie.
Il rituale è molto importante per i Lupi. Sia i piccoli rituali della vita quotidiana, sia i grandiosi riti dell’ululare alla luna. Qualunque siano le loro credenze spirituali, le persone del Lupo si sentiranno più in sintonia onorando la forza vitale. Per comprendere i simboli legati al totem del Lupo, bisogna prima comprendere il suo cuore. Questo richiede del tempo, perché il Lupo deve superare molti falsi stereotipi, preconcetti e malintesi. Alcuni tratti che accompagnano i simboli del totem del Lupo sono:
Intelligenza
Arguzia
Comunicazione
Amicizia
Lealtà
Generosità
Compassione
Niente a che vedere con il ritratto di ferocia e terrore, il Lupo è una creatura con un forte senso di lealtà e forza. Un altro preconcetto errato è quello del “lupo solitario”. Al contrario, il Lupo è in realtà una creatura sociale, amichevole, e gregaria. Il Lupo è un incredibile comunicatore. Usando il tocco, i movimenti del corpo, il contatto visivo assieme a molte espressioni vocali complesse, il Lupo si fa comprendere molto chiaramente. Coloro che portano i segni del totem del Lupo hanno le stesse inclinazioni – sono espressivi sia a voce che nelle movenze. Chi ha il Lupo come animale totem è naturalmente portato all’eloquenza, ed ha il pallino per la scrittura creativa. I segni del totem del Lupo appartengono a coloro che davvero capiscono la profondità della passione che è propria di questa nobile creatura. Il Lupo rappresenta una fede profonda, ed una profonda comprensione. Inoltre il Lupo possiede un intelletto acuto, ed è stato osservato mentre applicava elaborate strategie di caccia, di stanziamento e migrazione. Nella storia, il totem del Lupo appare assieme ai fondatori di Roma, Romolo e Remo. La leggenda narra che i due fratelli furono allevati ed allattati da una lupa. Nella mitologia nordica, il Lupo è simbolo di vittoria quando è montato da Odino e dalle Valkirie sul campo di battaglia.
Come simbolo celtico, il Lupo era una sorgente di potere lunare. La tradizione celtica dice che il Lupo bracca il sole e lo divora ad ogni tramonto per permettere l’avanzata del potere della luna. In Asia, il lupo sorveglia le porte che danno l’accesso ai regni celesti. Si dice anche che sia annoverato fra gli antenati di Genghis Khan.
Cacciati fino al limite dell’estinzione. Indipendenti ma dotati di grande spirito di branco. Capaci di adattarsi agli habitat più difficili. Cacciatori intelligenti e spietati. Fedeli e protettivi verso i cuccioli e i vecchi. I Lupi sono oggi animali simboli della natura, da salvare.
Il lupo può raggiungere l’età massima di 20-25 anni e, se raccolto da cucciolo, è un animale addomesticabile. E’ un predatore naturale, caccia in gruppo di tre o quattro elementi, adottando tecniche differenti adatte alle diverse situazioni, dimostrando un’ “intelligenza” ed una forza istintiva fuori del comune, paragonabile ai metodi di caccia usati dagli uomini primitivi. Può aggredire animali molto più grandi, come bovini, cervi, alci, cavalli, soprattutto in inverno o in occasione dello svezzamento della prole, ovvero quando la scarsità di cibo lo rende più che mai feroce. La sua tecnica di caccia, generalmente si esplica nello studiare la preda, attaccarla e ucciderla, divorarla e fuggire. Il timore riversato per secoli sul lupo dagli uomini, è reciproco. La paura del lupo da parte dell’uomo è stata ben descritta, sebbene in modo emozionante, nei racconti di Kipling.Qui, un ragazzo adottato e svezzato da un branco di lupi, riusciva a dominare gli animali con lo sguardo, mentre fuggiva alla vista degli uomini. Nella Grecia antica, esisteva una città, Licopodi, nella quale erano condotti i licantropi e ivi rinserrati, nella convinzione che potessero recare danno alla comunità. E’ detto che il lupo era considerato animale sacro ad Apollo: come il lupo esce dal bosco, e la luce dall’ombra, così Apollo sorge dalla notte, quasi come il figlio delle tenebre, e porta la luce, l’ispirazione, l’armonia. La leggenda degli uomini-lupo si protrasse fino al MedioEvo e si pensa che questo mito provenga forse da antichissimi riti cannibaleschi. Peraltro nei paesi germanici sorse una vastissima letteratura sui cosiddetti “lupi mannari” e, nelle popolazioni latine, quella dell’uomo “versipelle”, un personaggio demoniaco provvisto sottopelle di pelo di lupo, pelo che poteva fargli assumere l’aspetto di un enorme animale. Ciò nonostante il lupo è rimasto nell’immaginario infantile come figura che incute timore. Ai bambini ancor oggi è paventata la figura dell’animale come una sorta di spauracchio, figura presente anche nella letteratura favolistica che lo presenta come elemento negativo da evitare e possibilmente da uccidere (cfr. “Cappuccetto Rosso”) e da esorcizzare. Clinicamente si considera che è forse a causa di un meccanismo mentale atavico che la figura del lupo possa esercitare, su talune personalità nevrotiche, un’oscura attrattiva le cui caratteristiche psicologiche si evidenziano in un misto continuo di aggressività, slancio, entusiasmo, forza, tenerezza, depressione, malinconia e senso di fallimento che si alternano senza sosta. Tale sindrome è stata per secoli ritenuta opera di forze demoniache e per questo la figura del lupo fu associata spesso a quella del demonio. Il lupo non è nè angelo, nè demone, ma è un predatore che cerca di sopravvivere. Difatti per “licantropia” s’intende a tutt’oggi una forma di pazzia spesso furiosa, per cui il malato diventa preda di un desiderio irrefrenabile di urlare, di mordere, di rifugiarsi in luoghi solitari, secondo il comportamento naturale del lupo. Animale iperboreo, il lupo incarna inoltre la luce primordiale originale, lo si ritrova infatti al centro di tutte le tradizioni nordiche, è l’animale che vede di notte, infatti i suoi occhi al buio sono luminosissimi. Il lupo, per meglio dire il suo simbolo, è entrato a far parte anche delle leggende dei popoli del Nord Europa; nelle regioni siberiane esso rappresenta la fecondità (Marte, il fallo); per i Mongoli è l’antenato del conquistatore Gengis Kan. Il lupo bianco Fenrir fu associato, nei paesi scandinavi arcaici, al dio della vittoria Tyr, ed alla di lui runa Taiwaz. A questo dio nordico, al lupo fu attribuito anche un significato magico, giacché essendo stato incatenato dagli dei in tre occasioni – altre fonti riportano nove volte – sarebbe sempre riuscito a liberarsi dalle catene di ferro con le quali era legato.
L’ultima volta però Odino, re degli dèi, che sapeva trasfondere il coraggio dei lupi nei soldati degli eserciti da lui protetti, riuscì a legare Fenrir con la catena Gleipnir fabbricata da un elfo della terra con differenti materiali. Proseguendo nell’osservazione mitica del Lupo, osserviamo che secondo l’Astrologia Tradizionale, quest’animale è posto sotto l’influenza di Marte e di Saturno. Altri appunti e curiosità sul lupo: in Egitto viene rappresentato sotto vesti guerriere, come Anubis, mentre in Etiopia si dice che vi sia una razza di lupi con criniera fulva che quando corrono, sembra che volino tanto sono spettacolari nella corsa. Al solstizio d’inverno il loro pelame è folto, al solstizio d’estate il loro corpo è completamente privo di pelo. Gli Etiopi hanno chiamato questo animale theas. Ed infine non dimentichiamo il lupo, o meglio la lupa, che allattò Romolo e Remo, fondatori di Roma, simbolo della nostra italianità.
Diritto alla vita :
Come ogni altro animale i lupi hanno diritto a non essere perseguitati e di vivere in modo dignitoso tutta la loro vita.
Diritto a mangiare selvaggina :
Mangiare animali selvatici è un suo diritto di natura, gli uomini devono prima di tutto garantire che sia sufficiente.
Diritto all’habitat naturale :
I lupi come ogni animale selvatico hanno diritto di vivere liberi in ambiente selvaggio.
Diritto a una corretta informazione :
Gli uomini non possono diffamare il lupo senza conoscere le sue vere abitudini.
Diritto al riconoscimento del suo vero ruolo :
Gli uomini devono riconoscere che il lupo è indispensabile per un ambiente più sano ed equilibrato.
Diritto alla tana :
Il lupo ha diritto ad una tana sicura e inviolata dagli umani.
Diritto all’istruzione :
Anche il lupo ha diritto di sapere che alcune cose non si possono fare, per esempio gli animali domestici non vanno toccati e gli uomini devono dirlo con cani da guardiania e adeguati recinti.
Diritto alla famiglia :
Avere una famiglia sana e ben nutrita è un diritto naturale del lupo.
Diritto al silenzio :
Le infrastrutture e Le grandi vie di comunicazioni degli uomini devono tener conto dei territori storici del lupo.
Diritto alla privacy :
Il lupo ha diritto di vivere in assoluta libertà con la garanzia della inviolabilità della sua privacy, anche fotografi e reporter devono mantenere le dovute distanze.
Voglio proporvi questo bellissimo video per sensibilizzare il vostro cuore e la vostra anima verso questo splendido e generoso animale. Spero vivamente che dopo aver guardato questo video, chi ha la convinzione che i lupi sono cattivi si ricreda.Lasciamoli in pace!!! La terra è talmente grande che c’è posto per tutti …anche per loro… Possiamo sopravvivere lo stesso anche facendo a meno di una pelliccia, facendo a meno del fanatismo di aver catturato un lupo…e possiamo anche fare a meno di qualche pecorella… dato che sono molti di più gli agnelli uccisi dai pastori (dunque dalla mano dell’uomo) rispetto a quelli uccisi dai lupi per sopravvivenza!!!
CITAZIONE :
“Il mondo ha bisogno del sentimento di orizzonti inesplorati, dei misteri degli spazi selvaggi.
Ha bisogno di un luogo dove i lupi compaiono al margine del bosco, non appena cala la sera, perché un ambiente capace di produrre un lupo é un ambiente sano, forte, perfetto”.
(G. Weeden)