E’ arrivata in gravi condizioni dopo il suo ritrovamento sulle colline di Pistoia. L’animale di appena sei mesi è stato colpito da un fucile a pallini. E’ emergenza bracconaggio in Appennino.
E’ nata a maggio, oggi è una lupetta di appena sei mesi. Ha vagato per i boschi dell’Appennino tosco-emiliano, ferita da un colpo di fucile a pallini. Vittima del bracconaggio. Il cucciolo di lupo femmina, chiamato Lara, è ora ricoverato al Centro di recupero fauna selvatica Monte Adone, a Sasso Marconi nel Bolognese. E sta lottando per la vita, in condizioni molto gravi.
E’ arrivata ieri, dopo essere stata ritrovata sulle colline sopra Pistoia, nei pressi della località Santomato. Da giorni era stata segnalata tra i boschi: un cucciolo di lupo in difficoltà. “L’abbiamo vista mentre stavamo percorrendo una strada sterrata”, racconta Francesca Ciuti, responsabile del Progetto di ricerca sul lupo della provincia di Pistoia. Con lei c’era la ragazza che ha segnalato il cucciolo, Lara Uccini, che ha dato il nome alla lupacchiotta.
Il cucciolo, in evidente difficoltà, è stato avvolto con una giacca ed è stato attivato il Servizio di soccorso per la fauna selvatica. Una volta sul posto, i tecnici e il veterinario della squadra d’intervento, coordinati dal responsabile del servizio, Sandro Nicoloso, della cooperativa Dream Italia, l’hanno presa in custodia e condotta in ambulatorio. Infine il cucciolo di lupo è stato portato dalla polizia provinciale e da Francesca Ciuti a Monte Adone, avvolto da una coperta termica. Il Centro ha una struttura, unica in Italia, dedicata al soccorso dei lupi e alla loro riabilitazione finalizzata al reinserimento in natura, con una infermieria, box riscaldati, recinti di riabilitazione e telecamere di sorveglianza.
“La prognosi è riservata, il problema è uno dei pallini che si è conficcato tra la sesta e la settima vertebra lombare, creando un danno neurologico con la conseguente difficoltà per il cucciolo di muovere le zampe posteriori”, racconta Elisa Berti, uno dei responsabili del Centro di Monte Adone (www.centrotutelafauna.org). Lara la lupacchiotta ha sofferto molto, è stata ritrovata che era in pessime condizioni: “E’ arrivata qui ferita e fortemente debilitata, ipotermica, affetta da rogna. La stiamo curando e stabilizzando in vista dell’intervento chirurgico, necessario per estrarre il pallino, che faremo la prossima settimana”.
A Monte Adone è ricoverato anche un altro giovane lupo. Ed è allarme bracconaggio. “Negli ultimi due mesi abbiamo avuto in zona, nell’Appennino bolognese, una decina di casi di lupi morti perché investiti, avvelenati o uccisi dai fucili dei bracconieri. Questo deve fare alzare le antenne contro il bracconaggio”, denuncia Elisa Berti.
La storia di Lara ricorda quella del lupo Navarre, ritrovato a maggio del 2012 con 35 pallini in corpo nelle acque gelide del Limentra, in località Mulino dei Sassi, a Camugnano. Navarre, purtroppo, sebbene sostenuto dalla riabilitazione e dai tanti fan che tifavano per il suo ritorno alla libertà, non ce l’ha fatta. Lara la lupacchiotta ora sta ricevendo tutte le cure che servono a guarirla. Ce la farà? “Faremo tutto il necessario per salvarla”, allarga le braccia Elisa. “Faremo davvero di tutto”.
[ A cura di ILARIA VENTURI – Fonte Repubblica.it ]
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