Mitologia del Lupo


Cacciati fino al limite dell’estinzione. Indipendenti ma dotati di grande spirito di branco. Capaci di adattarsi agli habitat più difficili. Cacciatori intelligenti e spietati. Fedeli e protettivi verso i cuccioli e i vecchi. I Lupi sono oggi animali simboli della natura, da salvare.

Il lupo può raggiungere l’età massima di 20-25 anni e, se raccolto da cucciolo, è un animale addomesticabile. E’ un predatore naturale, caccia in gruppo di tre o quattro elementi, adottando tecniche differenti adatte alle diverse situazioni, dimostrando un’ “intelligenza” ed una forza istintiva fuori del comune, paragonabile ai metodi di caccia usati dagli uomini primitivi. Può aggredire animali molto più grandi, come bovini, cervi, alci, cavalli, soprattutto in inverno o in occasione dello svezzamento della prole, ovvero quando la scarsità di cibo lo rende più che mai feroce. La sua tecnica di caccia, generalmente si esplica nello studiare la preda, attaccarla e ucciderla, divorarla e fuggire. Il timore riversato per secoli sul lupo dagli uomini, è reciproco. La paura del lupo da parte dell’uomo è stata ben descritta, sebbene in modo emozionante, nei racconti di Kipling.Qui, un ragazzo adottato e svezzato da un branco di lupi, riusciva a dominare gli animali con lo sguardo, mentre fuggiva alla vista degli uomini. Nella Grecia antica, esisteva una città, Licopodi, nella quale erano condotti i licantropi e ivi rinserrati, nella convinzione che potessero recare danno alla comunità. E’ detto che il lupo era considerato animale sacro ad Apollo: come il lupo esce dal bosco, e la luce dall’ombra, così Apollo sorge dalla notte, quasi come il figlio delle tenebre, e porta la luce, l’ispirazione, l’armonia. La leggenda degli uomini-lupo si protrasse fino al MedioEvo e si pensa che questo mito provenga forse da antichissimi riti cannibaleschi. Peraltro nei paesi germanici sorse una vastissima letteratura sui cosiddetti “lupi mannari” e, nelle popolazioni latine, quella dell’uomo “versipelle”, un personaggio demoniaco provvisto sottopelle di pelo di lupo, pelo che poteva fargli assumere l’aspetto di un enorme animale. Ciò nonostante il lupo è rimasto nell’immaginario infantile come figura che incute timore. Ai bambini ancor oggi è paventata la figura dell’animale come una sorta di spauracchio, figura presente anche nella letteratura favolistica che lo presenta come elemento negativo da evitare e possibilmente da uccidere (cfr. “Cappuccetto Rosso”) e da esorcizzare. Clinicamente si considera che è forse a causa di un meccanismo mentale atavico che la figura del lupo possa esercitare, su talune personalità nevrotiche, un’oscura attrattiva le cui caratteristiche psicologiche si evidenziano in un misto continuo di aggressività, slancio, entusiasmo, forza, tenerezza, depressione, malinconia e senso di fallimento che si alternano senza sosta. Tale sindrome è stata per secoli ritenuta opera di forze demoniache e per questo la figura del lupo fu associata spesso a quella del demonio. Il lupo non è nè angelo, nè demone, ma è un predatore che cerca di sopravvivere. Difatti per “licantropia” s’intende a tutt’oggi una forma di pazzia spesso furiosa, per cui il malato diventa preda di un desiderio irrefrenabile di urlare, di mordere, di rifugiarsi in luoghi solitari, secondo il comportamento naturale del lupo. Animale iperboreo, il lupo incarna inoltre la luce primordiale originale, lo si ritrova infatti al centro di tutte le tradizioni nordiche, è l’animale che vede di notte, infatti i suoi occhi al buio sono luminosissimi. Il lupo, per meglio dire il suo simbolo, è entrato a far parte anche delle leggende dei popoli del Nord Europa; nelle regioni siberiane esso rappresenta la fecondità (Marte, il fallo); per i Mongoli è l’antenato del conquistatore Gengis Kan. Il lupo bianco Fenrir fu associato, nei paesi scandinavi arcaici, al dio della vittoria Tyr, ed alla di lui runa Taiwaz. A questo dio nordico, al lupo fu attribuito anche un significato magico, giacché essendo stato incatenato dagli dei in tre occasioni – altre fonti riportano nove volte – sarebbe sempre riuscito a liberarsi dalle catene di ferro con le quali era legato.

L’ultima volta però Odino, re degli dèi, che sapeva trasfondere il coraggio dei lupi nei soldati degli eserciti da lui protetti, riuscì a legare Fenrir con la catena Gleipnir fabbricata da un elfo della terra con differenti materiali. Proseguendo nell’osservazione mitica del Lupo, osserviamo che secondo l’Astrologia Tradizionale, quest’animale è posto sotto l’influenza di Marte e di Saturno. Altri appunti e curiosità sul lupo: in Egitto viene rappresentato sotto vesti guerriere, come Anubis, mentre in Etiopia si dice che vi sia una razza di lupi con criniera fulva che quando corrono, sembra che volino tanto sono spettacolari nella corsa. Al solstizio d’inverno il loro pelame è folto, al solstizio d’estate il loro corpo è completamente privo di pelo. Gli Etiopi hanno chiamato questo animale theas. Ed infine non dimentichiamo il lupo, o meglio la lupa, che allattò Romolo e Remo, fondatori di Roma, simbolo della nostra italianità.

Posted by 30 Aprile 2011 Leave a comment Category: Foto Art

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